Come comunicare meglio con il proprio cavallo

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Il segreto di un’ottima relazione con i cavalli è mantenere una mentalità aperta e non chiudersi alle novità: c’è sempre da imparare e, per quanto vorremmo che siano i cavalli a parlare con noi, se ci prendiamo il tempo ed impariamo a parlare la loro lingua, riusciremo a stabilire un legame più profondo con loro.

A prescindere dalla razza, i cavalli parlano una stessa lingua: spesso sono le persone a rendere difficile la comunicazione ai cavalli.

I consigli che stiamo per darvi vengono da un israeliano che vive in Georgia, Zorik Michaeli, un profondo conoscitore di cavalli che li ama sin dall’infanzia e che ha studiato approfonditamente il modo in cui i cavalli usano il loro corpo per parlare con altri cavalli e con i loro cavalieri.

Zorik ha aperto un ranch con la sua famiglia, e sotto la sua ala ha 40 studenti: ecco i suoi migliori consigli per superare le barriere comunicative tra umani e cavalli.

1. Mantieni uno spazio lento e tranquillo

Zorik si muove in modo tranquillo e rilassato, mantenendo contatto costante col cavallo senza forzare o spingere, e persino dopo averli ferrati accompagna la zampa fino al suolo, facendo attenzione a non farla cadere.

Di fronte ad un cavallo giovane che fa resistenza, Zorik segue il movimento dell’animale dolcemente, evitando stress all’animale.

2. Il tuo umore conta

Mentre lavora, Zorik canticchia in tono basso.
I cavalli sembrano goderselo ed abbassano la testa, mostrando fisicamente relax e fiducia: avere un’esperienza positiva in gioventù col maniscalco è fondamentale per i cavalli, un’esperienza di cui porteranno i segni per il resto della loro vita e che detterà i termini della loro relazione con futuri maniscalchi e padroni.

Zorik fischietta in modo giocoso, mostrando agli animali un’energia felice ma rilassata che mette i cavalli in uno stato molto ricettivo prima di cavalcare.

3. Pensa al tuo cavallo come ad una lavagna bianca

I cavallli non sanno qual è il loro ruolo, che sia salto ostacoli, polo, corsa o cutting: i cavalli sono cavalli, e crescerli richiede un approccio schematico ed attento che garantisca successo e felicità per il resto della loro vita, a prescindere dalla carriera.

Alcuni cavalli sono naturalmente tranquilli e portati a fidarsi, mentre altri necessitano di delicatezza e tempo” dice Zorik. “Lavoro con molti Mustang che sono stati catturati, e sono letteralmente selvaggi… ma intelligenti. Fanno completo affidamento sui loro istinti di prateria all’inizio, non si fidano e mi guardano come fossi un predatore. Il mio lavoro consiste nel cambiare il modo in cui pensano, partendo da zero per guadagnarmi la loro fiducia.

Se lo faccio correttamente, già nei primi tre giorni posso fare molto. Si lavora molto nel recinto. Penso che si dovrebbe procedere così con i cavalli di ogni razza, età e provenienza.”

4. Ascolta il tuo cavallo

I cavalli giovani non hanno una gran capacità di concentrazione e di mantenre l’attenzione per lunghi periodi di tempo. Quando si lavora con un cavallo giovane, bisogna aiutarli a sviluppare concentrazione e la loro capacità di essere presenti. È qui che cavalli ed umani si assomigliano. Sviluppare un cavallo concentrato ed attento ci permetterà di avere un animale meno ansioso.

Come cavalieri, è nostro compito capire il linguaggio del corpo dei cavalli.

Le orecchie, il modo in cui tengono la testa, il respiro, e gli occhi sono tutti strumenti che servono a capire cosa sente il cavallo e quale lato del cervello sta usando. Spesso è quello sinistro ed a volte è il destro” Spiega Zorik. “Un cavaliere vuole che il cavallo usi il 100% del suo cervello. Glielo insegno con lavoro sul campo sulla linea di salto, con la voce ed i segnali del corpo, e permettendo loro di entrare in confidenza con ogni nuova lezione attraverso la ripetizione“.

5. Crea sicurezza tramite la ripetizione

Quando sei in sella, pratica transizioni verso l’alto e verso il basso mantenendo il cavallo in movimento, senza mai limitare il contatto. “Voglio che il cavallo si concentri e senta la posizione del mio peso corporeo, mantenendo una connessione costante e delicata attraverso la briglia e permettendo al cavallo di muoversi liberamente in avanti con ogni passo” dice Zorik.

Comincia ogni sessione con uno stato mentale tranquillo, fai in modo che la lezione sia serena e semplice in modo da incoraggiare una risposta positiva dal cavallo. Col tempo, vedrai e sentirai i suoi segnali corporei cambiare in base al respiro rilassato. L’aumento di capacità di concentrazione e di soglia della concentrazione nasce da esperienze positive e, essendo i cavalli creature abitudinarie, si sentiranno sempre più sicuri e sereni.

I cavalieri dovrebbero provare ad essere più comprensivi nei confronti del cavallo che hanno. Se entrano in sintonia con ciò che comunic a il cavallo, si risparmieranno un sacco di tempo e problemi. I cavalli vogliono accontentare i loro umani ed essere felici. Se mentalmente sono tranquilli e sereni, faranno quel salto o inseguiranno quella mucca molto più volentieri.”