I piedi del cavallo: è il gioco di squadra che fa la differenza

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Per affrontare al meglio la vita di tutti i giorni, si deve essere in fondo anche un po’ psicologi: questo è il tipico caso in cui esserlo può davvero aiutare a risolvere grossi problemi.

Ogni cavaliere ha, prima o dopo, dovuto affrontare problemi di piedi del proprio cavallo, problemi che inevitabilmente vanno gestiti con l’aiuto di più professionisti, veterinari e maniscalchi, e un proprietario all’altezza. In situazioni spesso molto complicate, proprio a causa della difficoltà di fare una diagnosi precisa quando di mezzo ci sono gli zoccoli e lunghi tempi di risoluzione, l’integrazione delle competenze dei professionisti può essere fondamentale per risolvere il problema in tempi ragionevoli. I tempi, infatti, sono importanti, soprattutto quando si parla di cavalli in attività. Ovvio che questo tipo di collaborazione si può ottenere solo se si scelgono bene le persone, e questo non è sempre facile.
Nei centri ippici, maneggi e scuole, si è spesso investiti da una valanga di consigli più o meno richiesti, da cui il più delle volte non si riesce a tirar fuori nulla di particolarmente utile al fine di rimettere dritto il cavallo.
È proprio a questo punto che il ruolo del proprietario diventa fondamentale e la frase “io non me ne intendo”, tipica di molti cavalieri alle prime armi, non è accettabile. È infatti assolutamente sbagliato delegare agli altri le responsabilità che riguardano il nostro cavallo, mentre è importante affrontare il problema in prima persona e creare con il veterinario e il maniscalco una collaborazione vincente, un team irrinunciabile che possa garantire al cavallo sempre le cure adeguate.

Che fare per creare il miglior team possibile?

Ciascuno di noi ha un suo carattere che può essere più o meno accomodante ed evidentemente anche più o meno incline alla collaborazione, e questo naturalmente vale anche per chi lavora con i cavalli. Peraltro i maniscalchi hanno fama di avere un pessimo carattere! Ma la cosa non è sempre vera, spezziamo una lancia a favore di questa categoria fondamentale!
Comunque, alla luce di queste conoscenze, si capisce quanto sia importante considerare anche questo aspetto quando si scelgono le figure professionali che si devono affiancare per curare il nostro cavallo, perché se non vanno d’accordo e hanno idee diametralmente opposte non possono sicuramente formare e collaborare in quel team vincente di cui abbiamo bisogno.
Ognuno di noi, per affrontare al meglio la vita di tutti i giorni, deve essere in fondo anche un po’ psicologo, e questo è il tipico caso in cui esserlo può davvero aiutare a risolvere problemi come questi che, nei casi più gravi, ci tolgono addirittura il sonno.
Uno dei problemi più comuni in questi casi, è legato alle costanti pressioni che quotidianamente, chi ha un cavallo, spesso riceve da chi gli sta intorno: il vicino di box, il gestore della scuderia, l’istruttore o l’amico di turno possono involontariamente generare dubbi, stati d’ansia o addirittura indurre a fare scelte sbagliate. I consigli sono sempre ben accetti, ma è importante che tutti si facciano un minimo di bagaglio di conoscenze riguardo ai cavalli e i problemi che possono avere, così da poter fare le proprie scelte in prima persona, con consapevolezza e serenità. Non sempre saranno le scelte più giuste, ma almeno non saranno delegate a chi, spesso, ne sa meno di voi ma si “vende” meglio…

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Ma torniamo al nostro team di aiuto ai piedi doloranti.

Molti veterinari ortopedici hanno in genere un loro maniscalco di fiducia con cui lavorano bene e di cui si fidano molto. Questo aspetto non è da sottovalutare, dato che per due terzi il team sarebbe già composto e rodato. Magari questo maniscalco è il vostro della scuderia o magari no, ma questo non dovrebbe avere alcuna importanza ai fini del risultato.
L’ultima parte mancante del team a quel punto sareste solo voi, che avete la possibilità di vigilare in maniera quasi continuativa sulla salute del vostro cavallo e sui suoi progressi, facendo una valutazione obbiettiva dei risultati del lavoro svolto.
Generalmente i risultati migliori si hanno quando il proprietario del cavallo ha confidenza e fiducia dei professionisti di cui si avvale, in modo da sentirsi libero di fare domande, esprimere perplessità e valutare il followup in maniera critica. È più facile avere a che fare con persone che già si conoscono, piuttosto che con professionisti che non si conoscono quasi e che magari danno anche poca confidenza.
Ci sono proprietari che vogliono solo vedere il loro cavallo stare meglio e non hanno particolari esigenze sportive mentre altri, che hanno magari lavorato duramente per ottenere buoni risultati sportivi, hanno bisogno di miglioramenti veloci e tangibili per poter essere nuovamente competitivi in tempi brevi.
Purtroppo, lo dico sempre, la medicina non è una scienza esatta e nessuno di noi può fare i miracoli accorciando eccessivamente i tempi di guarigione; in più i cavalli non sono certo tra gli animali che guariscono più velocemente, soprattutto quando si parla di piedi. I loro piedi si sono evoluti per correre velocemente, tralasciando purtroppo la componente “resistenza”, che li rende spesso preda di patologie podaliche subdole e di difficile risoluzione. In più lo zampino dell’uomo spesso peggiora le cose, con ferrature sbagliate perpetrate per lunghi periodi o il lavoro quotidiano eseguito su terreni eccessivamente duri.
Ci sono cavalieri, soprattutto nel salto ostacoli, che pensano che terreni più duri e compatti favoriscano e velocizzino l’andatura del cavallo, verità che però va a scapito della salute dei loro piedi, che su quei terreni ci lavorano quotidianamente.

particolare di zoccoli su campo

Un’altra considerazione da fare è che, come per moltissime altre cose, anche per la mascalcia, continui studi e ricerche hanno portato a soluzioni sempre più innovative che, oltre a far crescere la categoria, in molti casi possono davvero fare la differenza in cavalli con problemi specifici. È importante dunque avvalersi di professionisti competenti e costantemente aggiornati, interessati alle novità e ai nuovi sistemi di applicazione delle ferrature, attraverso corsi, stage o anche soltanto la marea di informazioni che offre internet per chi vuole mantenersi aggiornato senza avere grosse possibilità di spostarsi per fare corsi specifici. A mio avviso, ad un professionista serio non basta avere delle buone conoscenze di base, ma è fondamentale che abbia anche quella dose di curiosità necessaria per mantenersi al passo con le nuove scoperte. Lo stesso naturalmente vale anche per i veterinari…

Un po’ di competenza e il buon senso, tanto basta

Io mi ritengo molto fortunata perché, dove vivo e lavoro, ci sono tanti maniscalchi bravi oltre a proprietari di cavalli in grado di farsi consigliare ma che hanno anche ottime capacità di valutazione. Sono proprio loro, spesso, a spronare psicologicamente veterinari e maniscalchi ad affrontare il problema con diversi punti di vista. A volte possono sembrare addirittura insistenti e noiosi, ma in realtà in qualche modo ci spronano a fare meglio. L’importante è che non pensino di sostituirsi ai professionisti e imporre le loro idee avendo fatto qualche ricerca su internet o avendo ascoltato per due minuti l’esperto di turno, magari al telefono.
Non dimentichiamoci mai che ognuno dei tre deve entrare a far parte di un team efficace, paritetico, esprimendo il proprio punto di vista in modo educato e senza mai imporsi sugli altri, altrimenti inevitabilmente si rompe l’alchimia e i problemi non si risolvono.
Un approccio al problema podalico fatto da un team ben coordinato, infatti, alza notevolmente le probabilità di successo e riduce la probabilità di recidive, dato che la cura dello zoccolo non avviene certamente in un unico intervento, ma spesso richiede mesi di lavoro.
In America c’è chi dice, probabilmente esagerando un po’, che la relazione tra proprietario, veterinario e maniscalco sia un po’ come un matrimonio: l’idea, infatti, è che un matrimonio rimane solido e duraturo nel tempo se c’è comunicazione, crescita professionale e fiducia reciproca.
Ovviamente i divorzi possono avvenire senza che vi siano per forza brutte conseguenze; se non c’è più fiducia reciproca e i risultati non ci sono, è giusto cambiare, consapevoli di aver fatto ogni scelta in modo ponderato e assolutamente in buona fede.
Il compito di ciascun proprietario responsabile rimane comunque quello di darsi da fare perché attorno al suo cavallo lavorino i professionisti migliori e adatti a lui e al suo problema, per ottimizzare la sua salute e di conseguenza anche le sue performance sportive.
Anche in questo caso specifico, la capacità di costruire relazioni interpersonali efficaci e di percepire i punti sensibili e le debolezze di ciascun membro di un team è importante, affinché ognuno possa esercitare la propria influenza positiva sugli altri, così che si sviluppi il massimo della collaborazione, primo ingrediente di molti successi terapeutici.

Carlotta Caminiti DMV

Centro Veterinario Equino Le Cicogne
www.lecicogne.com

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