Bollate: cavalli e detenuti protagonisti di uno studio psicologico

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Nel 2007 ha avuto inizio il progetto ideato da Claudio Villa con l’Associazione Salto Oltre il Muro: “Cavalli in carcere“.

In 10 anni i cavalli sono passati da 5 a oltre 40: tantissimi sono stati salvati da realtà crudeli e sono stati di aiuto per gli oltre 200 detenuti che nel corso di questi anni hanno preso parte a questo progetto.

Una seconda opportunità volta ad aiutare i detenuti ed i cavalli che spesso erano stati sequestrati alla criminalità organizzata, a fine carriera, abusati o destinati al macello.

Visto il successo riscontrato dal progetto, i cavalli di questa “scuderia dietro le sbarre”, unica in tutta Europa, ed i detenuti sono stati coinvolti per un esperimento di carattere psicologico.

L’esperimento in questione vede cavalli e detenuti come protagonisti di uno studio sull’empatia e sulla regolazione degli impulsi.

Ma cosa si vuole dimostrare? Sembra scontato, ma la dimostrazione che si vuol fare riguarda il cavallo visto come una sorta di medicina per migliorare l’empatia, il controllo degli impulsi e la regolazione delle emozioni.

La mancanza di empatia, infatti, è uno dei tratti principali nelle persone con atteggiamenti violenti o criminali, insieme alla mancanza di autocontrollo.

Da qui, l’idea di sperimentare le relazioni che si verranno a creare tra i cavalli liberi nell’area circoscritta fuori dalle strutture chiuse del carcere ed i detenuti: i volontari scelti per questo esperimento sono già stati sottoposti a dei test psicologici e neuropsicologici, così come i cavalli sono stati controllati nelle relazioni con l’uomo.

I detenuti, inoltre, oltre a prendersi completamente cura dei cavalli, frequentano attualmente un corso di maniscalcia che li aiuta ad osservare il comportamento degli animali e a sperimentare un maggiore autocontrollo: queste sono capacità necessarie per potersi relazionare correttamente e in sicurezza con questi cavalli.

Il 25 ottobre, presso la II Casa di Reclusione di Bollate si terrà un seminario che presenterà i primi risultati di questo studio.
I posti disponibili sono solo 60 ed è necessario prenotarsi via mail all’indirizzo asombollate@libero.it.

 

 

Foto/Fonte: corriere.it