Eric Louradour: il nuovo tecnico del settore giovanile Salto Ostacoli

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Abbiamo avuto il piacere di intervistare Eric Louradour, cavaliere francese che è stato recentemente nominato tecnico delle squadre italiane giovanili di Salto Ostacoli Pony, Children, Juniores e Young Riders.

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Eric è un uomo di cavalli che si è sempre dedicato principalmente all’istruzione più che ai risultati personali, infatti tra i suoi allievi troviamo cavalieri del calibro di Jose Maria Larocca, al quale ha permesso di qualificarsi per le sue prime Olimpiadi, Christina Liebherr amazzone svizzera che sotto la sua guida ha riconquistato un posto in prima squadra e molti cavalieri italiani come Alessandro Grossato (vittoria campionato italiano assoluto Young Riders), Enrico Maria Frana (vittoria campionato italiano assoluto Young Riders), Massimo Grossato (Vittoria Campionato Italiano Militare) ed inoltre hanno lavorato con lui cavalieri come: Filippo Moyersoen, Gianluca Palmizzi, Marco Porro e più recentemente ha supportato il nostro giovane Emanuele Bianchi nelle sue prime esperienze del Global Champions Tour.

R.A.: Buongiorno Sig. Louradour, ci parli della sua formazione equestre.

E.L.: “Ho una formazione classica, ricca di tante esperienze in tanti paesi con culture equestri diverse: Francia, Italia, Svizzera, Germania e Stati Uniti. Ho imparato da diversi grandi cavalieri o maestri in dressage o di salto ostacoli : Marietta Almasy, Patrick Le Rolland, Jean Alazard, Jean-Pierre Bonneau, Commandant Bernard de Fombelle, Michel Robert e più che altro dal mio mentore George Morris (ex Capo équipe della squadra americana e attuale del Brasile). Devo molto al fatto che ho avuto la possibilità di stare a contatto con i più importanti cavalieri del mondo, osservandoli da vicino nei più grandi appuntamenti internazionali, come le Olimpiadi, i Campionati del Mondo, i Campionati d’Europa e i CSI più importanti. Nella mia vita, ho sempre montato cavalli particolari o problematici. Questi mi hanno obbligato a ricercare, ad osservarli, a capirli e dunque ad arricchire il mio bagaglio tecnico. Sono stati loro i miei migliori professori!”

R.A.: Qual è la sua idea di equitazione?

E.L: “Ricerco un’equitazione bella e vincente nel rispetto del cavallo!”

R.A.: Com’è nata l’opportunità di diventare tecnico federale?

E.L: “Chi semina bene, raccoglie bene” É dal 1981 che lavoro a 200%,e con una certa etica in quest’ambiente dei cavalli. Ho vissuto in Italia dal 1991 al 1998. In quel periodo ho avuto tanti successi, avendo la fortuna di insegnare ad alcuni tra vostri cavalieri più vincenti di ieri e di oggi: Giorgio Nuti, Filippo Moyersoen, Gianluca Palmizi, Marco Porro, A. Montini, O. Izzo, F. Ambrosetti … E tanti giovani dell’epoca: O. Bonomelli , I. de Stefani, A. Amadessi, E. M. Frana, A e M. Grossato … Questi ultimi tre hanno vinto due campionati Nazionali Young Riders e il campionato Militare.
Dopo questi bellissimi anni in Italia, ho proseguito la strada della mia vita, andando d’esperienza in esperienza. Ho avuto anche lì tantissime soddisfazione! Tra tutto ho permesso, per esempio, a Jose Larocca di partecipare alle sue prime Olimpiadi, a Cristina Liebherr di rientrare nella prima squadra svizzera, ed a Emanuele Bianchi di essere secondo nel Gran Premio cinque Stelle di Londra… Penso dunque che saranno stati il mio percorso professionale ed i miei risultati che hanno sensibilizzato la FISE a nominarmi, oltre al fatto che conosco piuttosto bene il vostro paese e la sua lingua . In qualunque caso, sono molto felice, motivato e orgoglioso di lavorare per una grande nazione equestre come la vostra.

R.A.: E’ la prima volta che riveste il ruolo di tecnico di un settore giovanile?

E.L: Conosco bene il settore giovanile, ho seguito tanti giovani e ne ho educati alcuni partendo da percorsi di 1m  fino alle gare da 1,50 m. Quando ho vissuto qui ho avuto regolarmente allievi sul podio ai Campionati Italiani Juniores e Young Riders. Due di loro hanno vinto il campionato Young Riders con me ho già detto. Ogni anno ho avuto alcuni di miei allievi qualificati per il Campionato Europeo. Quando era giovane, ho seguito anche Jane Richard Phillips, e abbiamo costruito insieme la sua prima cavalla da Gran Premio: Jalla de Gaverie. Più recentemente, ho seguito un ragazzo francese, Dimitri Varsano, che nel suo ultimo concorso con me, ha ottenuto ottimi risultati: primo e secondo nella gara grossa del sabato e primo nel Gran Premio del due stelle di Valkenswaard durante il GCT. Ho seguito anche un altro ragazzo francese, Edward levy, il quale è stato campione di Francia Young Riders. Edward monta adesso in America ed ha ottenuto un bellissimo risultato poco tempo fa : terzo in un Gran Premio a Wellington in Florida. Subito dopo questo successo mi ha mandato un bellissimo messaggio, ringraziandomi di avergli dato delle solide basi equestri, e che lavorando con me ha voluto diventare un cavaliere professionista. Ho dunque una buona esperienza con i giovani e adoro lavorare con loro, sono molto aperti e hanno la facoltà di imparare velocemente. Non sono pieni di brutte esperienze o di troppe convinzione. Per rispondere alla sua domanda, non sono mai stato un tecnico per una federazione, nonostante questo, penso di aver dimostrato sul terreno le mie capacità di far progredire e spero che i giovani cavalieri italiani mi reputeranno all’altezza di assumere questo ruolo.

R.A.: Qual è la sua idea di insegnamento?

E.L: “Cercherò di sensibilizzare i giovani ad adottare un metodo semplice,ma cercando la perfezione ! Con i cavalli, la semplicità é spesso vicino alla verità!”

R.A.: Quali sono i suoi obiettivi come tecnico?

E.L: “Far amare, rispettare e far conoscere meglio i propri cavalli e far diventare questi giovani non solo cavalieri ma anche uomini di cavalli con una certa etica e una grande passione.”

R.A.: Quali sono le doti di un cavaliere vincente nell’era moderna?

E.l.: “Non si nasce campioni: si diventa! Il talento oggi non è abbastanza! Un cavaliere nell’era moderna deve avere tanti valori umani : passione, coraggio,intelligenza, strategia, buona comunicazione. Deve essere anche un uomo di cavallo.”

R.A.: Quali caratteristiche ricerca in un cavallo?

E.L.: “Prima di tutto voglio che sia generoso, poi rispettoso, agile, robusto, e se in più è bellissimo, abbiamo il top del top!”

R.A.: Quali consigli darebbe ad un giovane che deve affrontare le sue prime esperienze a livello internazionale?

E.L.: “Abbi fiducia nel tuo cavallo e in te stesso. Rimani tranquillo e determinato,pensando principalmente al tuo modo di montare. Il risultato verrà da solo!”

R.A.: Quali obiettivi  si è prefissato per quest anno?

E.L.: “Ci sono due tipi di cavalieri: quelli che vincono un gran numero di gare, e quelli che gestiscono le loro carriere per vincere delle medaglie. Voglio preparare i giovani ad arrivare ad un alto livello, puntando su una buona progressione tecnica che li porterà ad essere dei cavalieri seniores di alto livello. I vostri migliori cavalieri oggi vivono e lavorano all’estero, hanno capito di aver così una dimensione internazionale, di parlare diverse lingue e di essere concentrati sul lavoro. In Italia si vive molto bene, tanti talenti si perdono per strada pensando troppo presto di essere bravi o arrivati. Sono sicuro che quelli che sono all’estero rimpiangono il fatto di avere dovuto lasciare la loro nazione, le loro famiglie , i loro amici e il cibo… Sono sicuro però di poter aiutarli a crescere qui in Italia. Sono uno stratega, e anche se ho firmato soltanto un contratto di un anno, lavorerò per il futuro e nell’interesse generale. Cercherò di sensibilizzare i giovani ad impegnarsi e ad avere una dimensione internazionale ed un sogno olimpico! Cercherò di riunire delle persone appassionate e disponibili per aiutarli a far sì che questo sogno si realizzi.  “L’unione fa la forza”! Spero dunque di potere essere una delle locomotive del treno sulla ferrovia del successo!”

R.A: Dulcis in fundo: Come ben sa il suo è un ruolo molto impegnativo perchè il settore giovanile è un settore importantissimo per il futuro della nostra equitazione ed è anche molto difficile da gestire. Avrà tutti gli occhi puntati su di lei, soprattutto dopo le recenti critiche fatte sul cambio di tecnico (vedi la petizione fatta sul gruppo Facebook “Stufi della FISE 2013” per mantenere il Sig. Bormioli). Vuole dirci qualcosa in merito?

E.L.: Tutti i cambiamenti e l’ignoto, nella vita, possono spaventare! Dovrò saper trasmettere la fiducia attraverso i fatti e non con le chiacchiere! Non entro mai nelle polemiche ! Con i cavalli, come con le persone, guardo soltanto i lati positivi ! Questa filosofia mi permette di veder in tutti il positivo e di saperlo apprezzare. Non litigo mai con nessuno ! Cerco di capire il grado di affinità che ho con  le persone per poter condividere più o meno tempo con loro.

R.A.: Grazie mille Eric e buon lavoro!

E.L.: Grazie a voi!