L’ALIMENTAZIONE DEL CAVALLO

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cavallo che mangia il fieno

Nutrendosi esclusivamente di alimenti di origine vegetale definiamo il cavallo un erbivoro.

Allo stato brado egli riesce a selezionare le graminacee grazie alla presenza di lunghi peli tattili localizzati sul labbro superiore e sotto il mento. Un cavallo al pascolo passerà gran parte del suo tempo mangiando.
L’erba gli fornirà una buona quota di fibra grezza, acqua elettroliti e vitamine che gli consentono di vivere e star bene.

Il cavallo allevato in stalla, invece, e soprattutto quello sottoposto a lavoro avrà bisogno di una dieta che gli fornisca oltre l’energia di mantenimento anche l’energia supplementare utilizzata con il lavoro svolto.

Gli alimenti disponibili per alimentare il cavallo sono numerosi e diversi.
Il valore nutritivo e i metodi di utilizzazione degli alimenti devono essere ben conosciuti per costituire delle razioni equilibrate ben consumate dal cavallo.

Una dieta equilibrata dovrà apportare all’organismo dell’animale in media: carboidrati 30-35%, lipidi 2-5%, proteine 12-14% e fibre 50%.
I carboidrati e le proteine sono le fonti caloriche, le fibre, invece, sono le fonti indispensabili ai processi digestivi favorendo anche l’assorbimento delle sostanze energetiche.

Il dispendio energetico aumenta i fabbisogni di vitamine B, C, E; l’erba fresca, l’erba medica e le piante foraggere contengono livelli da moderati a elevati di vitamine A, D, E.
Esistono sul mercato una grande quantità di integratori vitaminici e minerali ma bisogna prestare attenzione al dosaggio, livelli troppo elevati di vitamina A e vitamina D possono essere tossici.

Il loro valore nutritivo dipende dalla loro composizione chimica. Questo varia secondo la natura degli alimenti, le condizioni della raccolta e della conservazione ed, eventualmente, i trattamenti.

I FORAGGI VERDI

Essi costituiscono la quasi totalità della razione del cavallo al pascolo.

Il loietto, la festuca dei prati, la festuca rossa sono generalmente le specie apprezzate da cavallo; la gramigna dei prati, la dactylis e agrostide vulgarys, il fleo ed il trifoglio bianco, sono in un gradino minore di apprezzamento; il lupino, la bambagiona e soprattutto il bromo sono poco ricercati.

I miscugli di specie sono sempre più apprezzati rispetto alle specie singole. Il valore nutritivo di un dato foraggio è massimo allorché è pascolato presto nel corso del primo ciclo (al primo pascolo dell’annata, in primavera). L’erba deve essere pascolata molto presto in primavera non appena la vegetazione ha raggiunto l’altezza di 20 cm massimo.

I FORAGGI CONSERVATI

I differenti metodi di raccolta e di conservazione dei foraggi sono all’origine di perdite variabili di elementi nutrizionali, in rapporto alla pianta fresca. Di più queste perdite sono selettive (zuccheri e sostanze azotate del contenuto cellulare) e sono all’origine di una modificazione del valore alimentare del foraggio. Le tecniche utilizzate mirano a minimizzare queste perdite e a mantenere nel foraggio conservato le caratteristiche nutrizionali vicine a quelle della pianta fresca.

FIENI: Il valore nutritivo di un fieno è sempre inferiore a quello del foraggio verde in prato.

I fieni di leguminose, come l’erba medica, hanno valori maggiori in termini di sostanze azotate e di calcio, ma hanno valore energetico più basso.

Molto importante è valutare sempre lo stato di conservazione del fieno, prestando attenzione all’eventuale presenza di muffe.

GLI ALIMENTI SEMPLICI

Come le granaglie, di cui fanno parte l’avena, il mais, l’orzo e il frumento.

Ognuno di questi ha caratteristiche preziose per l’alimentazione del cavallo, anche se è buona regola non dare mai solo uno di questi, ma di bilanciarli per colmare così le insufficienze che uno o l’altro hanno.

Il mais per esempio presenta alto valore energetico, l’avena è spesso usata per alimentare un cavallo ‘sottotono’ o sottoposto spesso a duri allenamenti, l’orzo ha valori azotati intermedi fra l’avena e il mais e per questo è un buon compromesso tra i due, mentre il frumento va somministrato in dosi leggere e controllate, in quanto è riconosciuto quanto esso sia induttore di coliche.

Tra gli alimenti semplici ritroviamo poi anche gli alimenti che io preferisco per il mio cavallo: la frutta e i loro sottoprodotti, come per esempio la carruba, ricca in glucidi ma povera in sostanze azotate e minerali. Molto appetibile per i nostri cavalloni ma purtroppo non molto digeribile. Spesso viene incorporata in alimenti composti e pressati, ma in proporzioni basse (da 30 a 10%).

Ovviamente poi carote, mele e anche anguria ma senza eccedere.
La carota è ricca di alfa e beta carotene ( precursore della vitamina A ) e quindi utilissima per il mantelli e gli zoccoli.
Leggevo poi in qualche articolo che spesso sono consigliati e tra l’altro anche apprezzati, sedano, finocchi e coste. Non ho mai provato ad offrirlo al mio cavallo, ma sono parecchio curiosa di provare.

Importante da ricordare infine è che il cavallo beve moltissima acqua: dai 15-20 litri, fino ai 30-40 litri per quanto riguarda i cavalli in lavoro.
A differenza del gatto e del cane, il cavallo suda e attraverso il sudore rilascia acqua ed elettroliti.
Considerando ciò, è buona regola lasciare continuamente acqua a disposizione durante il giorno, facendo attenzione che sia il più possibile pulita.

Autore. Claudia Ruffin