“La Paura di fallire”: vero fallimento o possibilità di crescita?

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fallimento

La definizione che possiamo dare alla parola fallimento è la seguente:

condizione o fatto di non raggiungere uno scopo oppure un obiettivo desiderato”.

La maggior parte di noi sarà sicuramente d’accordo sul fatto che una delle maggiori paure a cui è sottoposta la nostra mente è la paura del fallimento. Molto spesso non osiamo correre determinati rischi di vivere le nostre stesse vite con coraggio, audacia e differenza. Partendo dal punto di vista che nessuno è nato imparato, in un modo o nell’altro dai fallimenti ci dobbiamo passare tutti; la differenza sta nel come affrontare il fallimento. Mi piace pensare che il fallimento non esiste è solo uno specchietto della società messo lì per determinare ansia al soggetto in modo da renderlo più vulnerabile possibile e incline all’insuccesso. Nello sport è di casa l’argomento fallimento/successo. Gli atleti sopportano troppe angherie da parte di allenatori/istruttori e anche genitori che devono vedere realizzare i loro obbiettivi. Proprio così, talvolta non si sa se è l’allievo che vuole fare la gara, oppure l’istruttore o ancora i genitori. E’ terribile una situazione di questo genere. Il coach dovrà individuare la problematica di origine prima ancora di affrontare il fallimento con l’atleta, perché esso è un risultato di atteggiamenti esterni, caricati su di esso e quindi non è responsabile lui per primo. In una seduta si parlerà prima con i genitori, poi con l’istruttore/allenatore, chiarendo i punti chiave di che cosa si aspettano dall’atleta. Chiarito che l’istruttore e i genitori comprendano che per una maggiore performance atletica debbano cambiare definitivamente rotta, si noterà un miglioramento positivo da parte di loro nei confronti dell’atleta. Per ultimo ma non perché meno importante, verrà affrontato il discorso fallimento con l’atleta. Il ragazzo/a si sentirà sicuramente responsabile, e pieno di frustrazione per l’insuccesso avvenuto, ma la seduta di coaching servirà proprio a far capire al ragazzo che intorno a lui ormai c’è un clima diverso rispetto a prima e che quello che fino ad ora è successo è solo un lontano ricordo: serve ora un ripristino delle abitudini e credenze, in modo da riprogrammare il cervello del ragazzo in un modo nuovo. Attenzione a quello che leggete qui non c’è nessun lavaggio del cervello c’è un percorso formativo individuale, che prima ancora di entrare in campo il ragazzo avrà pianificato con il coach, per fa si di determinare un nuovo modo di allenarsi: ad esempio inserire tecniche di rilassamento prima di entrare in campo per l’allenamento sia a livello di training autogeno che di meditazione. Far capire all’atleta di stare concentrato sul suo respiro nel “Qui ed ora” per non perdere inutili energie. Una mente e un fisico bene centrati a livello emozionale, determinano un raggiungimento degli obbiettivi di livello elevato.

Un buon esercizio per non perdersi nell’insuccesso anche quotidiano di allenamento è il seguente:

Step1) Pensa ad una meta oppure un obiettivo che avresti voluto raggiungere ma non ce l’hai fatta. Non è necessario che sia un obiettivo complicato, puoi cominciare con uno semplice. Scrivi la meta oppure obiettivo nella parte superiore del foglio in stampatello maiuscolo.

Step2) Fare due colonne, una a sinistra, chiamata AZIONI e l’altra

destra, chiamata RISULTATI. Ricorderai le azioni che hai realizzato nel momento in cui

ti sei proposto quella meta e le scriverai sottoforma di elenco nella colonna di AZIONI.

Per ogni azione che hai indicato devi ricordare i risultati concreti che hai ottenuto,

riportandoli sulla stessa linea, ma sulla colonna accanto a destra.

Step3) Dopo aver fatto l’elenco delle AZIONI con i RISULTATI hai il compito di

creare nuove azioni per poter raggiungere il tuo obiettivo, partendo dall’informazione

che hai di fronte. Riportale sulla colonna di sinistra e fallo con fiducia. Quando avrai

concluso, scrivi i tuoi risultati sulla colonna di sinistra, accanto ad ogni azione.

In questo modo comincerai a renderti conto di quali sono le azioni che ti danno un RISULTATO POSITIVO e quali un RISULTATO NEGATIVO. Questo è uno spunto per aiutarvi a migliorare la vostra qualità di vita sportiva e non solo visto che questo è un esercizio versatile che si adatta a tutti i campi della vita non solo lo sport.

Ma ricordate bene questo: la paura e il fallimento sono emozioni sfuggite al controllo della mente. Allenate la vostra mente prima ancora del vostro fisico e i vostri risultati saranno sopra le vostre aspettative. Qualora qualcosa vada storto, ringraziate per l’insuccesso perché qualcosa da rivedere nella vostra “ricetta”c’è; ed è sicuramente qualcosa di non appreso. Lavorate per apprendere di nuovo tutti gli ingredienti, e andrà bene. Gratificatevi anche da soli, complimentatevi con voi, anche alla fine di una dura giornata, il corpo sente e l’anima pure. Abbiamo una macchina speciale: il corpo umano, che ha una capacità di rigenerarsi molto elevata. Fate tutto con il sorriso e con il cuore, sempre e non mollate mai anche quando un infortunio dovrà allontanarvi per un po’ da ciò che amate, non abbandonante ami la speranza di ritornare anche meglio di prima.

P.L.C. Consuelo Mucci