Kevin Thornton e l’autopsia di Flogas

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A poco meno di una decina di giorni dalla morte del grigio Flogas Sunset Cruise avvenuta all’Ippodromo di Cagnes-sur-Mer (Francia) in circostanze ancora non chiare nella giornata di lunedì 10 ottobre, il cavaliere irlandese Kevin Thornton rilascia nuovamente delle dichiarazioni dopo aver visto gli esiti dell’autopsia a cui il cavallo è stato sottoposto la scorsa settimana.

La FEI ancora tace e non rilascia ancora alcun referto ufficiale o dichiarazioni di alcun genere riguardo a quanto accaduto nella giornata di riposo tra le due settimane di gare del GPA Jumping Festival.

Dall’ altra parte, il cavaliere irlandese non si da per vinto e continua a ribadire la sua innocenza. Sulla perdita di Flogas continua a dire “quel giorno ho perso un cavallo, un amico, un compagno di squadra ma se questo non fosse già abbastanza, è anche il giorno in cui ho subito un’aggressione personale sui social e su analoghi media, alimentata da bugie e inesattezze“.

Le fonti della notizia diventata subito virale, stando a quanto il cavaliere riporta, sarebbero quasi completamente inesatte ed imprecise oltre che false. Forse, da parte sua è stato anche un errore partire immediatamente dopo l’accaduto, cosa che agli occhi dei più può essere sembrata lì per lì sospetta.

Ma ci sono mille variabili in ballo e l’unica cosa che si può fare in questi casi è non tirare nessuna somma e non prendere parte a nessun tipo di schieramento, aspettando i comunicati ufficiali e confidando nella loro veridicità. I primi esiti dell’autopsia sono stati riassunti dal dott. Peter Cronau, veterinario testimone che ha presenziato al posto del cavaliere.

Stando a quanto riportato, il cavallo non era sudato al momento della morte poiché non sono state rinvenute tracce di sudore e/o aree incrostate sul mantello dell’animale. Sulla cute non erano presenti danni di alcun genere, né segni degli speroni né di fruste.

Non sono stati rilevati inoltre elementi che potevano far risalire ad un aneurisma dell’aorta o a rotture di vasi sanguigni o lesioni cardiache.

Ciò scagiona il cavaliere che era stato accusato di aver picchiato con la frusta Flogas per ore, dopo un’estenuante lavoro in pista. Se questo è vero, allora il giovane irlandese aveva davvero montato questo cavallo solo per poche decine di minuti prima che l’animale si accasciasse a terra esanime.

Ovviamente, saranno necessarie delle analisi del sangue ed ulteriori accertamenti visto che tutto fa pensare che Flogas fosse in perfetta salute prima del decesso. Il che è praticamente impossibile, altrimenti non sarebbe morto.

Per questo, K. Thornton, ritiene che tutto questo basti per scagionarlo da qualsiasi accusa di comportamento scorretto nei confronti del grigio. “Quanto mi ha visto protagonista prova oltre ogni ragionevole dubbio il potere dei social media e l’effetto negativo che possono esercitare sulla società. L’attuale consapevolezza della sanità mentale delle persone di qualsiasi età è un tema di grande rilievo: sono stato abbastanza fortunato da avere intorno a me molte persone che mi hanno aiutato a superare questo difficile momento e anche se le nuvole non sono ancora sparite, la luce si sta facendo strada. I social possono rovinare una vita, una professione, il futuro e alterare l’equilibrio di una mente. Quindi esorto tutti, la prossima volta, a ponderare bene i fatti prima di lanciare accuse, fare commenti o condividerli: non si sa quale sia l’entità del danno che si può fare. In quel frangente, ero perso. Non sapevo da che parte girarmi e cosa fare.”

Indubbiamente, c’è ragione nel pensare che i social media e la mancanza di certezze abbiano creato una situazione delicata e scomoda per questo cavaliere. Bisogna però differenziare e non fare di tutta l’erba un fascio: la maggior parte dei media fa riferimento ai profili e ai siti ufficiali degli eventi, ritenuti più affidabili riguardo alle notizie; ed in questo caso la stessa pagina Facebook del GPA Jumping festival aveva riportato quanto accaduto. Palese e scontata quindi, la conseguente diffusione a macchia d’olio da parte degli appassionati e dei vari siti online.

Dopo aver visto con quanto accanimento il mondo sembrava esserglisi rivoltato contro, Kevin Thornton ha deciso di voler cogliere la palla al balzo e creare una specie di associazione di aiuto per cavalieri di ogni età che si potrebbero un giorno trovare in una spiacevole situazione come questa: “Vorrei cogliere questa opportunità per creare una associazione di ‘aiuto’ per cavalieri di ogni età e livello con base originaria in Irlanda, che in caso di situazioni difficili come la mia o in qualsiasi altra situazione che possa emergere nel nostro sport, possa fornire la presenza di una persona alla quale rivolgersi per un consiglio in caso di emergenza, con contatti per un supporto legale, psicologico o per consulenze veterinarie. Auspico che questa iniziativa venga accolta favorevolmente dalla comunità equestre dal momento che gli stress nella nostra vita crescono in maniera proporzionale all’ investimento di tempo e di risorse che impieghiamo per raggiungere il nostro sogno. Questa associazione potrà essere utile per fornire un supporto a coloro che si dovessero trovare ad attraversare i momenti bui della disperazione.”

Che dire? Sarà quel che sarà, sperando che le analisi del sangue che verranno fatte sappiano poi determinare le cause della morte di Flogas e, quindi, portare chiarezza su tutta questa situazione.

 

Foto: BreakingNews.ie